“Ladies and gentleman, il bassotto più famoso della tribù dei Watussi, il Frank Sinatra dell’Hully Gully. È abbronzatissimo come un peperone! Non ha un capello, ma crine di cavallo. È romano e romanista, stakanovista, guardato a vista. Pinne ai piedi e gambe ad angolo, preparatevi a scendere in pista perché il re dell’estate è sempre lui, è sempre quello. Signore e signori, Edoardo Vianello!”
La prima serata di Italia In…Canto
È la voce registrata del mitico Gigi Proietti a dare inizio all’esibizione di Edoardo Vianello durante la prima serata di Italia In…Canto. Nel teatro dell’Ethra Reserve di Castellaneta Marina, infatti, ieri sono iniziate le semifinali del contest canoro di 50&Più, un evento atteso ormai da più di un anno visto il rinvio dovuto allo scoppio della pandemia. Finalmente, però, i primi nove semifinalisti si sono potuti esibire sul palco pugliese alla presenza della giuria composta dalla cantautrice Fiordaliso; il giornalista e critico musicale Dario Salvatori; il Maestro Gaetano Raiola e il Vicepresidente Vicario di 50&Più Sebastiano Casu.
Edoardo Vianello, il re delle estati anni Sessanta
Dopo l’esibizione dei nove cantanti amatoriali, è stato il momento di dare il benvenuto all’ospite della serata: Edoardo Vianello. Sulle note di Pinne, fucile e occhiali, lui e la sua band hanno preso spazio sul palco per cantare i successi che hanno affollato le radio italiane nelle estati degli anni Sessanta. Abbronzatissima, I Watussi, Guarda come dondolo, Il Capello, Il Peperone e molte altre. Uno spettacolo che lascia spazio anche ad aneddoti e sketch divertenti che vedono complici le giovani coriste e il chitarrista.
Un patto musicale e intergenerazionale
“Sono quasi undici anni che lavoro con Edoardo”, racconta Isabella Alfano durante la nostra intervista. “Stare sul palco con lui è stata una grande palestra perché mi ha aiutato a capire come approcciare il pubblico”. Una visione condivisa anche da Alessandro D’Orazi e Letizia Bossoli che proseguono: “Il repertorio del Maestro è talmente celebre da essere conosciuto anche dai più giovani e avvicina davvero un pubblico molto variegato”. D’altronde la differenza di generazione tra Edoardo Vianello e i suoi collaboratori è sicuramente un valore aggiunto e un punto di forza che va oltre il palcoscenico. “Edoardo è nato nel ’38, ha vissuto la guerra e poi la ricostruzione del nostro Paese. Credo che questo lo abbia reso una persona strutturata, con le “spalle grosse”. È una caratteristica che lo rende come lo vedete: pieno di energia e di risorse”.
Uno sguardo ai giovani anche oltre il palcoscenico
Durante l’esibizione, Vianello ha raccontato anche di un progetto che porta avanti dal 2014 insieme a D’Orazi. Si tratta della scuola musicale Sotto i raggi del SOL, aperta nel quartiere di San Basilio di Roma. “Questa idea è partita dalla constatazione che, solitamente, le scuole di musica vengono aperte in luoghi attrattivi, vicino al centro, tralasciando le periferie. Luoghi dove, invece, si trovano ragazzi che potrebbero spendersi in una passione che potrebbe anche evitar loro di intraprendere brutte strade. I nostri 200 ragazzi, fino a oggi, hanno partecipato a diverse attività musicali in cui possono dare sfogo a ciò che hanno dentro, sfogando certe tensioni e trovando una nuova compagnia”.