50&Più Lucca propone per mercoledì 31 maggio un’originale conferenza dal tema La sifilide venerea e la terapia mercuriale nelle classi elevate del Rinascimento. L’appuntamento è presso Palazzo Sani in Via Fillungo 121 alle ore 16:00. Relatore sarà il prof. Gino Fornaciari, Ordinario di Storia della Medicina dell’ Università di Pisa e Direttore della Divisione di Paleopatologia e del Museo di Anatomia Patologica.
Sin dalla sua comparsa la sifilide ha sempre coinvolto costume, religione, politica, diritto, ma anche etica e morale. Secondo alcuni storici infatti essa ha rappresentato il passaggio più traumatico della storia dell’occidente tra Medioevo e Rinascimento.
Nel 1494 re Carlo VIII di Francia assediò Napoli con un esercito di 36.000 soldati seguiti da 800 cortigiane. Da questo momento in poi inizia a comparire la prima epidemia del “grande vaiolo” o “mal napolitano”. Poiché la colpa è sempre da attribuire agli altri, si parlò in seguito di mal francese, mal polacco, mal spagnolo e così via.
In realtà il termine sifilide deriva dal mitico personaggio di Sifilo che, a causa di una siccità, maledisse Apollo e venne punito con questa orribile malattia. Fonte della malattia viene individuata nella donna e, ovviamente, la “nuova lebbra” viene interpretata nei secoli precedenti come castigo di Dio e male dell’anima.
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