La pandemia del nuovo Coronavirus, unita al lungo periodo di isolamento in casa, ha rimesso in discussione molte cose, intaccando un aspetto fondamentale della vita: la socialità. Si è creato un senso generalizzato di insicurezza ed alcuni parametri sono cambiati. Cosa ci minaccia e cosa ci protegge? Cosa è puro e cosa è contaminato? Interrogativi nuovi nati di fronte a un pericolo diverso, un virus sconosciuto che ha modificato la nostra socialità e il rapporto con l’altro. E siccome la socialità è una parte fondamentale del benessere della persona, la 50&Più provinciale di Udine, presieduta da Guido De Michielis, ha organizzato due incontri, tenutisi presso la sala Pasolini del Palazzo della Regione, per dare consigli e fornire le coordinate su come gestire l’ansia scaturita dalla pandemia. Agli incontri è intervenuto Francesco Milanese, psicologo, mediatore familiare e formatore. «In questi mesi – spiega – ci siamo preoccupati di proteggerci rispetto a ciò che è fuori dalla nostra abitazione, ci siamo preoccupati di una maggiore igiene e pulizia, ma per il fatto che siano le persone a portare il contagio, l’altro è diventato improvvisamente pericoloso. Questo crea una situazione ansiogena, una preoccupazione eccessiva rispetto al pericolo reale». È l’ansia il vero pericolo. «A differenza della paura, che riguarda un pericolo imminente, l’ansia è l’anticipazione di qualcosa che potenzialmente potrebbe accadere. Nella persona crea una situazione logorante che impedisce di svolgere le funzioni ordinarie. Ad esempio, uscire e rivedere gli amici in sicurezza sono diventate situazioni ansiogene perché non sappiamo come fare, come comportarci».
Come uscirne
«Per combattere l’ansia rispetto a un pericolo che non si conosce, occorre attrezzarsi e trovare la giusta misura. Ad esempio, sappiamo dell’importanza dell’utilizzo della mascherina, del lavarci bene le mani, del non toccare viso e mucose, questi sono tutti accorgimenti rassicuranti, adottandoli sappiamo che l’inconoscibile nemico non ci attacca. La misura è una buona forma di prevenzione. Purtroppo, però, si può cadere in comportamenti eccessivi e dannosi, come nel caso di persone che si lavano le mani solo con l’alcool con il risultato di avere le mani distrutte. Dobbiamo, invece, imparare una nuova socialità e ritrovare il giusto equilibrio tra l’individualità e il rapporto con l’altro».
Gli strumenti
«Il primo è l’informazione e quindi la conoscenza rispetto al pericolo che abbiamo davanti; il secondo è l’adottare le misure necessarie, le regole che abbiamo imparato, senza cadere negli eccessi; il terzo, infine, è la creazione di spazi di ascolto, dove potersi incontrare e confrontarsi, anche sulle proprie inquietudini, per comunicare i propri bisogni. In questo senso le persone, anche all’interno di associazioni come 50&Più, possono ritrovare una nuova dimensione di socialità virtuosa».
Info: 0432538707 – www.spazio50.org/udine